SAONARA

IL TOPONIMO

 

L'origine del toponimo "Saonara" è controversa: per alcuni studiosi sarebbe da collegarsi ad una particolarità geomorfologica del territorio, all'esistenza, cioè, di quel particolare tipo di terreno argilloso chiamato dai latini SAPO, termine da cui sarebbero derivati Saponaria, Savonaria, Sabonaria, antiche denominazioni locali attestate nei documenti; altri propendono per collegare il nome di Saonara alla "Saponaria officinalis", le cui radici contengono una sostanza che, a contatto con l'acqua, produce schiuma: questa pianta cresce spontanea nel territorio ed è apprezzata da secoli per la particolarità descritta.

 

CENNI STORICI

 

I primi abitanti di questi luoghi erano i Veneti, popolo della Poflagania, provincia dell'Asia Minore, i quali venuti ad abitare nel Padovano in epoca non accertata vennero soggiogati dai Romani circa il 200 a.C. I Romani poi fondarono la colonia Saccisica, l'attuale piovese, percorsa dalla via Popilia, che da Roma per Adria, Rosara, conduceva al Altino ed unita forse a Padova con una via secondaria che passava per S.Angelo, Saonara e Villatora. È certo che Saonara faceva parte di quella grande colonia Romana e che ne seguì poi sempre le sorti (V. Macolin – Libertini – Storia di Piove p.2).

Nell'epoca Longobarda e Carolingia con Piove e Legnaro apparteneva alla marca Trevigiana e nel secolo IX, per donazione di Berengario re d'Italia, con tutta la corte di Sacco, passava alla Signoria dei Vescovi di Padova (Gloria Cod. Dipl. I 202)ai quali veniva tolta circa il 1157 da Federico Barbarossa. Con documento però del 7 ottobre 1161, per la mediazione di Raimondo Vescovo di Colonia, Everardo di Bamberga e Pagano messo imperiale, il Barbarossa restituiva la Signoria su Saonara, Celeseo, Sopracornio ecc. al Vescovo il quale poi ne concedeva il territorio in feudo a nobili signori di Padova come i Borromeo, i Vigodarzere, i Vecchia, che coll'andar degli anni ne divennero padroni e vi fabbricarono delle ville deliziose. Nel secolo XIII Saonara s'unì alla Repubblica Padovana e seguì poi sempre ne' secoli posteriori le vicende della vicina città.

I secoli di dominio pressoché incontrastato della Serenissima furono positivi per la popolazione, che riebbe la pace e con essa la possibilità di lavorare e sopravvivere senza il costante timore di eccidi, incendi e distruzioni. Se si eccettua il passaggio delle truppe della Lega di Cambrai, le preoccupazioni degli abitanti si incentrarono sulle - frequenti - catastrofi naturali e sulle purtroppo ricorrenti epidemie.

 

L'arrivo di Napoleone sconvolse l'equilibrio mantenutosi per un così lungo tempo: la cessione all'Austria ed il successivo ritorno dei Francesi diedero nuovi indirizzi, una nuova regolamentazione e nuovi ordinamenti (come la soppressione degli ordini religiosi) che pesarono sulla realtà locale ma ebbero, comunque, breve durata. Tornati ancora gli austriaci, furono iniziate quelle importanti opere di bonifica necessarie in un territorio così tormentato da inondazioni ed alluvioni.
Con l'Unità d'Italia il nuovo governo cercò di affrontare i problemi più importanti, tra i quali quello dell'istruzione scolastica.


Le due guerre mondiali, con il loro strascico di morti e distruzioni, caratterizzarono la storia di Saonara in questo secolo: fra i tanti avvenimenti drammatici ricordiamo l'eccidio di trentaquattro civili, fra cui un bambino di quattro anni, perpetrato dai soldati tedeschi la sera del 28 aprile 1945.
Anche Saonara ha partecipato alle trasformazioni economiche avvenute nel secondo dopoguerra perdendo il suo carattere esclusivamente agricolo per diventare un'area fortemente industrializzata legata alla città di Padova.

 

LA CHIESA PARROCCHIALE

 

La Chiesa parrocchiale dedicata a S.Martino di Tours è ricordata in un documento del 1130 (Brunacci Storia Ecclesiale p.863). Nella Visita Vescovile del 1572 la si dice ornata di pitture. Le stesse visite di quei secoli lontani parlano di altre Chiese ed oratori esistenti nella Parrocchia.

 

La chiesa di S.Maria Assunta, un tempo a tre navate, con annesso un monastero di monache Benedettine e che fu restaurata per ordine ad a spese del comune di Padova nel 1276 (cod. Stat. Republ. c. 222). Il monastero fu soppresso nel 1558 e le monache vennero unite al convento di S.Anna in Padova. Del monastero non esiste più nulla e dell'antica chiesa una piccola cappella sulle cui pareti, ci sono affreschi di bella fattura.

(la chiesa di S.Maria Assunta detta delle “Muneghette” è stata oggetto di un radicale restauro nel 2004)

 

L'attuale chiesa Parrocchiale fu costrutta nel 1750 dal Parroco

Dott. A.Scaramella. Nel 1798 D.Bortolo Pozza edificava il bel campanile.

La Chiesa, ornata di cinque ricchi altari di marmo, veniva arricchita nel 1860 della magnifica pala di S.Martino del celebre pittore padovano Vincenzo Gazzotto e di due tele del Vicari. Nel 1900 D. G. Bonato ne rifaceva il soffitto affrescato dal Pasquotti di Schio e D. E. Rizzato ne compiva l'abbellimento facendo dipingere ad incausto le pareti da Domenico Capuzzo.

La chiesa è stata consacrata da Sua Ecc. Mons. Luigi Pellizzo l’8/05/1915.

 

ANNO 2009 RESTAURO DELLA CHIESA 

 

I lavori di restauro della Chiesa parrocchiale e di tutti gli arredi sono stati ultimati nel mese di dicembre dello scorso anno. L’inaugurazione è stata solenne in quanto la prima S. Messa è stata celebrata dal Vescovo Antonio Mattiazzo in occasione della Cresima di un gruppo di ragazzi della nostra comunità il 19 dicembre 2009.
Nonostante la notevole corposità degli interventi, i lavori si sono svolti complessivamente in circa un anno (i lavori erano iniziati a inizio gennaio 2009). Durante questo periodo si sono alternate 8 imprese che, seguendo il progetto di restauro approvato, hanno prestato la loro professionalità e competenza per dare il risultato finale che oggi è possibile ammirare.
I lavori hanno riguardato l’intera chiesa e cioè le parti murarie, gli arredi e le tele dipinte.
È stato sostituito il pavimento in piastrelle di cemento con un pavimento in lastre di marmo bianco e rosso posato in diagonale. Prima della posa del nuovo pavimento è stato installato l’impianto di riscaldamento radiante sotto-pavimento che garantirà un maggiore comfort ai fedeli e soprattutto le pareti, le parti in marmo, gli arredi e i dipinti non saranno sporcate dalle polveri che l’impianto ad aria muoveva.
Un restauro radicale è stato effettuato alle pareti ed al soffitto. Sono state rimosse le pellicole pittoriche più recenti fino a trovare gli strati di colore originari, integrandoli per le parti mancanti con dei colori compatibili. Ciò ha consentito di dare una nuova luminosità alla Chiesa e soprattutto rendere l’ambiente accogliente e sobrio. Si è poi proceduto con un lavaggio approfondito di tutti gli altari in marmo togliendo la patina nerastra che si era depositata nel tempo.
Nel frattempo erano state asportate le tre tele presenti nel presbiterio e portate in laboratorio esterno per essere restaurate. Lo stesso dicasi per gli arredi lignei, banchi della navata, bussole d’ingresso, e cori laterali del presbiterio. Anche questo materiale è stato trasportato in un laboratorio di falegnameria per essere restaurato.
Al termine dei lavori sulle strutture murarie e sul pavimento, le tele e gli arredi lignei sono stati riportati in chiesa e montati al loro posto d’origine.
I lavori hanno riguardato anche la sistemazione dei locali antisacrestia e centrale termica eliminando le superfetazioni esterne presenti e ridistribuendo in maniera funzionale gli spalti interni ricavando un nuovo bagno più ampio.

2009

I lavori di restauro della Chiesa parrocchiale sono iniziati subito dopo la festività dell’Epifania di quest’anno.
L’intero complesso è stato oggetto di vari progetti di restauro:
- restauro delle decorazioni a parete e soffitto;
- restauro di tutti gli apparati lignei: coro, bussole d’ingresso, banchi, organo;
- restauro delle tele poste nel presbiterio;
- restauro dell’affresco posto sul catino dell’abside;
- restauro del dipinto presente sul soffitto della navata della chiesa;
- sostituzione del pavimento con nuovo pavimento in marmo;
- installazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento.
I lavori programmati ed autorizzati sono molti e a sette mesi dall’inizio dei lavori è tempo di bilanci.
Nel mese di gennaio e febbraio sono stati eseguiti gli scavi sul pavimento che hanno portato alla luce le antiche fondazioni della Chiesa del 1400 e alcune tombe risalenti all’epoca della Chiesa attuale. Questo lavoro di indagine archeologica si è reso necessario in quanto, per realizzare la nuova pavimentazione, era necessario creare un vespaio e un sottofondo di calcestruzzo, e gli scavi hanno raggiunto una profondità di circa 50-60 cm. A questa quota sono rinvenuti i ritrovamenti antichi, che sono stati visitati, oltre che dalla Soprintendenza Archeologica di Padova, anche dai parrocchiani in una domenica di gennaio dopo le S. Messe.
I lavori sono proseguiti con il montaggio del ponteggio su tutto il presbiterio e su una porzione della navata. Questo lavoro ha consentito di pulire e consolidare gli intonaci e riscoprire le antiche pitture che oggi sono ben visibili. È stato inoltre restaurato interamente anche l’affresco che si trova sul catino dell’abside.
Questa porzione di ponteggio è stata smontata e rimessa in opera sull’ultima porzione di Chiesa in modo da completare il lavoro di pulizia., consolidamento e ripristino delle antiche decorazioni.
I lavori hanno già attenuto due visite da parte della Soprintendenza dei Beni Architettonici di Venezia ottenendo l’approvazione sui lavori svolti sinora.
Nel frattempo sono state restaurate le tele del presbiterio in un laboratorio specializzato e verranno riposizionate al termine dei lavori.
Si sta procedendo anche con il restauro di tutti gli apparati lignei, bussola principale e laterali, banchi, coro e organo.
Essendo il presbiterio terminato si sta iniziando la formazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento e quindi successivamente verrà posato il pavimento in marmo.
Quando verrà smontata la parte rimanente del ponteggio si completerà l’impianto di riscaldamento e la posa del nuovo pavimento in marmo anche sulla navata.
Si è provveduto inoltre ad eseguire una manutenzione su tutta la copertura della Chiesa sostituendo le grondaie ed i pluviali oramai deteriorati ed inserendo dei ganci in rame che sostengano i coppi affinché non vi siano infiltrazioni d’acqua in caso di pioggia.